Scritto da: Dott.ssa Annalisa Barbier
Spesso mi sento dire dalle persone che, a loro parere, lo psicologo non serve. Che, se si sta “male”, ce la si deve fare da soli. Che “parlare” si può farlo benissimo con gli amici (qui il pregiudizio che nasce dalla non conoscenza prevede che lo psicologo serva soltanto a “parlare” o “ascoltare” passivamente).
Che insomma la controversa e mistificata figura professionale dello psicologo, non serve. Anzi che serve: ma solo ai “matti” (ma poi, chi sono “i matti”?… ma servirebbero altri dieci articoli per esprimere il mio pensiero in merito…). Purtroppo mi rendo conto che, nella nostra cultura stordita da anni di velinismo, reality, lancio dell’ultimo I-phone e calcio alla domenica, il disagio ed il malessere psicologico viaggiano sui due binari paralleli del (patologico) pensiero dicotomico:
1) Sei “matto” e allora ti serve lo psicologo. ERGO: se vai dallo psicologo sei uno con le rotelle fuori posto.
2) Non sei “matto” e allora lo psicologo non ti serve. ERGO: se non vai dallo psicologo allora NON sei “matto”, anche se stai molto male e la tua vita è una sofferenza continua. Tua, e delle persone che ti sono accanto.
Per fortuna, un numero crescente di persone si mostra invece aperto, curioso di sapere cosa concretamente fa lo psicologo e come può essere di aiuto:
“Dottoressa, ma quand'è che uno deve andare dallo psicologo?”
Dallo psicologo si può decidere di andare per diverse ragioni, e con motivazioni diverse, legate sia alla presenza di un malessere psicologico, che al desiderio di migliorarsi ed accrescere le proprie capacità personali ed il proprio benessere psicofisico.
Ecco ad esempio, alcune buone ragioni per andare dallo psicologo:
Per riassumere, la scelta di ricorrere al sostegno e all'aiuto psicologico ruota intorno a due concetti essenziali:
1) Una crescente condizione di sofferenza psichica – che si riflette sulla vita sociale, familiare e lavorativa – che non può più essere ignorata;
2) Il desiderio di miglioramento e crescita personale, finalizzati al raggiungimento di un benessere psicofisico stabile, integrato e qualitativamente superiore.
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