RISCRIVERE LA PROPRIA STORIA

Questo articolo è stato scritto da Annalisa Barbier

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Ciascuno di noi ha nel tempo creato e mantenuto delle credenze di base. Le credenze di base, o “core beliefs” sono convinzioni profonde e radicate che ci dicono qualcosa di molto diretto su come siamo o non siamo, su quanto o meno andiamo bene in questa o quell’altra cosa della vita, su come sono/ci percepiscono gli altri… esprimono le nostre aspettative su noi stessi, gli altri, le relazioni, il mondo in generale. 

Queste credenze di base non sono sempre negative, ma quando lo sono tendono a produrre sofferenza psicologica e psicopatologia, dal momento che porteranno a sviluppare forme di difesa dalla sofferenza generata dalla credenza negativa (assunzioni o credenze intermedie) caratterizzate da una serie di regole (e criteri) che a loro volta guidano i comportamenti finalizzandoli quasi esclusivamente a tenere lontana la sofferenza. Ad esempio, se ho una convinzione negativa del tipo “sono un incapace”, è molto probabile che la paura di sentire la mia inadeguatezza mi porti ad evitare di espormi al rischio di sbagliare. Così, probabilmente eviterò la promozione proposta dal capo, di sostenere l’esame all’università, o di propormi per un posto di lavoro che mi piace.

Secondo Beck, le credenze di base fondamentalmente si sviluppano attorno a a tre grandi temi principali:

  1. La NON AMABILITÀ (io non degno di amore/altri rifiutanti, disinteressati)
  2. Il NON VALORE (io indegno/altri critici)
  3. L’INADEGUATEZZA (io incapace, inadeguato-sbagliato, debole/altri svalutanti, umilianti) 

 

Anche se nella nostra storia di vita ci sono stati eventi oggettivi che ci hanno portato a costruire dentro di noi una convinzione negativa, è sempre possibile fare qualcosa.

Prima di tutto può essere davvero utile ricordare a noi stessi che in questo esatto momento, molte altre persone si stanno raccontando la stessa “brutta storia” e stanno attraversando la nostra stessa sofferenza: la natura umana ci rende vulnerabili a costruire e portare avanti brutte storie su di noi. Potremmo sentirci meno soli, meno isolati e disconnessi, provare meno vergogna o disagio nel sentirci inadeguati o indegni….potremmo magari prendere coraggio e allungare una mano affinché qualcuno la stringa, ci ascolti, condivida, ci aiuti a ritrovare una prospettiva equilibrata e realistica su di noi. 

Possiamo nel tempo imparare a modificare le nostre convinzioni negative nucleari su di noi, ponendole accanto ad una versione più realistica del concetto che esprimono (es: “sono indegno di amore/anche io sono una persona degna di essere amata”, oppure “sono inadeguato/a volte ho sbagliato, altre volte invece sono stato capace e efficace), possiamo confrontarle con la realtà della nostra esperienza di quando siamo capaci e forti e portiamo avanti la nostra vita tra mille difficoltà. Oppure possiamo assumere un approccio radicalmente diverso, prendendo le distanze da queste credenze che sembrano assolute e granitiche, ricordando che si tratta di convinzioni che non definiscono tutto ciò che siamo, che non definiscono la nostra intera identità: “questa è la solita storia, interessante: ma cosa farei e come mi sentirei se smettessi di credere a questa storia su di me? Come mi comporterei? Quale storia racconterei su di me?”.

In generale, sebbene le nostre esperienze di vita ci abbiano portati fin qui, nel bene e nel male, esse non possono definirci per sempre perché tutto è in continuo mutamento, dunque anche la nostra essenza e il nostro mondo interiore. Mutano le esperienze, può mutare il modo in cui le attraversiamo e il modo in cui ci rapportiamo con il passato, possono persino mutare i nostri desideri, le nostre aspettative, alcuni nostri bisogni. E può mutare il modo in cui aderiamo acriticamente a certe convinzioni nucleari. Il primo passo è VEDERLE e riconoscere per ciò che rappresentano: convinzioni radicate, assolute, basate solamente su una parte della nostra storia e della nostra interezza. Il secondo passo consiste nell’ACCOGLIERLE in modo consapevole: “questa è la solita storia, so che non rappresenta tutto ciò che sono, so che non mi definisce”. Poi possiamo aprirci ad esplorare l’ampiezza delle nostre esperienze, con particolare attenzione a tutti gli eventi che hanno disatteso la convinzione negativa (ad esempio tutte le volte in cui siamo stati apprezzati e riconosciuti, capaci, coraggiosi, forti, determinati, tenaci, amorevoli, accolti, amati ecc…): questo potrà aiutarci a recuperare una visione d’insieme più equilibrata e realistica. 

Questi primi passi sono necessari e propedeutici a quelli successivi: rielaborare, utilizzando varie tecniche, le esperienze che hanno dato origine alle credenze negative; imparare ad assumere un atteggiamento interiore compassionevole ed equanime nei confronti della sofferenza legata a tali credenze, accogliendoci nella nostra imperfezione, consolandoci e imparando volerci più bene proprio così come siamo ora; imparando a ricordarci di tutte le difficoltà e la sofferenza che abbiamo dovuto attraversare, di tutte le cose che non abbiamo potuto scegliere, del fatto che nonostante tutto abbiamo solo cercato di sentirci degni, amati, felici.

Proviamo a scrivere una nuova storia, usando una semplice domanda: “quale sarebbe la mia storia da oggi in poi, se smettessi di credere assolutamente vera tale o tal altra cognizione negativa su di me?”. 

Possiamo ricordarci delle persone che ci hanno amati, validati e incoraggiati: un mentore, un maestro, un genitore, un amico, e chiederci: “che tipo di storia scriverebbe su di me? Cosa direbbe, cosa vedrebbe di me?”; probabilmente sarebbe una storia molto diversa da quella che ci raccontiamo quando ci diciamo “non sono mai abbastanza”, “non sono degno di…”  o “sono un totale fallimento”, ecc.

Potremmo quindi immaginarci come novelli eroi, protagonisti di una fiaba moderna che, affrontando le prove della paura e del dolore, sono in grado di liberare la creatura isolata nella torre più alta del nostro castello interiore: la nostra natura integra e creativa, coraggiosa, compassionevole, forte, saggia. 

 

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